Proveremo qui a guidarvi in un breve viaggio all’interno del corpo umano, utilizzando una mappa dei recettori Cb1 e Cb2.
Cbd e Thc sono solo alcuni dei 120 endocannabinoidi contenuti all’interno della pianta di Cannabis. Analogamente, il nostro corpo è in grado di produrre degli endocannabinoidi propri, molecole, in risposta ad una necessità. Ad esempio, l’esercizio fisico stimola la produzione di endocannabinoidi.
Per fare ciò, il corpo umano dispone di un sistema endocannabinoide tutto suo, il sistema di recettori più grande del corpo umano, che permette agli endocannabinoidi in questione di legarsi ai recettori detti CB, attivandoli. Analogamente, gli endocannabinoidi prodotti dalla cannabis, se assunti, possono legarsi ai recettori CB del corpo umano.
Repetita iuvant, gli endocannabinoidi prodotti dal nostro organismo, molto simili a quelli contenuti nella Cannabis, si legano ai recettori cannabinoidi (CB), attivandoli.
I recettori CB1 e CB2 e gli endocannabinoidi costituiscono il sistema cannabinoide endogeno. Al primo endocannabinoide (prodotto dal corpo umano) scoperto si è dato il nome di Anandamide, che in sanscrito significa gioia, o molecola della beatitudine. NOMEN OMEN!
Unica nota dolente, essendo prodotta in modo naturale, viene metabolizzata dal nostro organismo molto velocemente, e puff! Ed è qui che scendono in campo i cannabinoidi prodotti dalla Cannabis. I recettori CB1 e CB2 non si trovano insieme, piuttosto sono situati in posizioni diverse in tutto il corpo, spartendosi equamente il territorio.
Le aree con la più alta concentrazione di recettori cannabinoidi CB sono:
• Cervello (sistema nervoso centrale)
• Fegato
• Sistema riproduttivo
• Sistema cardiovascolare
• Pelle
• Tratto gastrointestinale
• Sistema immunitario
• Sistema nervoso periferico
I recettorI CB1 (ai quali si lega principalmente il THC) sono espressi nel sistema nervoso centrale (cervello) e periferico (nervi) e in altri organi periferici. I recettori CB1 sono presenti in densità inferiori in cuore, polmoni, testicoli, ovaio, midollo osseo, timo, utero e cellule immunitarie.
I recettori CB2 (ai quali si lega principalmente il CBD) sono principalmente espressi ad alta densità sulle cellule del sistema immunitario, compresi macrofagi, mastociti e milza. Nel sistema nervoso centrale si trovano principalmente a livello del midollo spinale, senza dunque essere psicoattivo, motivo per cui la cannabis light o il CBD che dir si voglia, è un prodotto legale in Italia.
Per le mamme più apprensive, sappiamo che i livelli di endocannabinoidi nel latte materno hanno un’importanza critica per l’iniziazione della poppata nei neonati e l’interazione tra gli endocannabinoidi presenti nel latte e i recettori presenti sulla lingua, permette di mantenere equilibrati appetito ed assimilazione del cibo, garantendo la sopravvivenza infantile.
CBD batte THC, ma come esattamente?
Il CBD è classificato dunque come un antagonista dei recettori CB1. Ciò significa che non agisce direttamente per attivare o sopprimere i recettori CB1, ma agisce per moderare le azioni del CB1 che sono attivate da un cannabinoide come il THC, occupando il suo posto a livello del recettore. Da qui la capacità del CBD di mitigare gli effetti psicotropi del THC.
Infine, i recettori dei cannabinoidi aiutano a ricevere ed elaborare composti chimici, trasmettendo le loro informazioni alle cellule in tutto il nostro corpo. Le cellule possono così utilizzare queste informazioni per regolare funzioni vitali, come il sonno, l’umore, l’appetito, il metabolismo e la risposta immunitaria.
E tu, come intendi utilizzare le informazioni appena ricevute?